Gli anni dopo la guerra

Liberata Roma dai tedeschi continuò il problema della fame che 700 iscritti alla Pia Unione S. Antonio affrontarono costituendo una cooperativa alimentare .

Un camion tolto ai tedeschi in fuga fu riparato dai meccanici della borgata venne utilizzato per andare a comperare derrate alimentari nelle Marche, in Toscana, a Vercelli e Novara. Su ogni camion viaggiava uno dei sacerdoti della parrocchia che aveva il compito di spiegare alla polizia le finalità ed i documenti di viaggio rilasciati da un ente pontificio. Al ritorno le merci (riso, patate, farina etc) venivano ammassate nella parrocchia e rivendute sottocosto a tutti i parrocchiani.   Furono organizzate anche delle semini sui prati espropriati dell’Eur rimasti incolti e senza padroni.

Il “camion de li preti” prolungò l’ora della sua celebrità quando fu girato il film Roma città aperta  e comparve “imprestato” nelle lunghe e tragiche scene con Anna Magnani e Aldo Fabrizi.

Nel 1950 su iniziativa  di Don Fornasari e Don Stella fu possibile iniziare i lavori di costruzione della Cripta che si arrestarono quasi subito per mancanza di denaro. Fu però possibile trasferire la Chiesa fino ad allora ospitata in un locale della canonica all’interno della Cripta.

Il quadro del Buon Pastore fu regalato da Papa Pio XII

Solo nel 1957 dopo lunghe e laboriose pratiche fu possibile ottenere un contributo pubblico per la realizzazione del rustico pari aa lire 40.000.000 (legge Aldisio). La Soc. San Paolo contribuì con un prestito di lire 50.000.000.

Il 18 marzo del 1959 la chiesa veniva consacrata dal S.E Mons. Traglia Vicegerente del Vicariato.

Il 1 Agosto 1954 il questore di Roma Avv. Arturo Musco inaugura la “Casa del Fanciullo” dove vengono accolti i minori di entrambi i sessi da 5 fino a 14 anni che venivano allontanati o abbandonati dalla famiglia.  L’ente era stato promosso dallo stesso Musco nel 1949 che raccolse Lire 154.000.000 anche tra le forze dell’ordine. Poteva ospitare fino a 150 minori. Oggi è la sede del CE.I.S. fondato da Don Picchi. Via Mario Musco, istiruita dal Comune nel 1954 è dedicata al padre del questore Musco morto eroicamente nella penisola balcanica durante la II Guerra Mondiale.

Frattanto erano state costruite le prime case INCIS per i senza tetto su via Pico della Mirandola e le case popolari su Via Fontebuono.  La Colombo è ancora una strada sterrata e il quartiere è pertanto ancora un unico agglomerato che gravita su Collina Volpi e Collina Tranvieri, salita della Laurentina prime case della Montagnola attuale, casali di campagna tra Tre Fontane e Grotta Perfetta.

Accanto a queste case e palazzi lungo Via Pico della Mirandola, Via dei Casali Ceribelli, Via Onorio, Vicolo del Forte Ostiense, e su ambo i lati della

Baracche in Via delle Statue (attuale Silvio d’Amico). Negli anni 60 esistevano 3 insediamenti Via Pico della Mirandola (230 famiglie) Via Vedana (17 famiglie) borghetto delle Statue (27 famiglie)

Colombo pullulano decine di baracche. Sono in parte “meridionali” che giungono a Roma per cercare una sistemazione ed un lavoro e vivono in estrema necessità materiale e morale. Nella parrocchia a tal fine le associazioni della San Vincenzo si prodigano nell’assistenza.

La Pontificia Opera di Assistenza ( POA) a cui la parrocchia aveva ceduto dei locali organizzò e sostenne in quegli anni un Centro Sanitario e Assistenziale guidato da S.E Ferdinando Baldelli (a cui è dedicata una strada a San Paolo) . In tale centro un Medico ed un’infermiere assistettero migliaia di persone (all’epoca la sanità pubblica era a pagamento).  Dopo la soppressione dei centri POA persistevano le necessità di assistenza agli abusivi ed ai senzatetto in genere analfabeti e disoccupati. Fu pertanto costituito il CAP (centro assistenza parrocchiale) che proseguiva le attività del POA e dove la carità fraterna dei parrocchiani veniva convogliata. Anche l’asilo parrocchiale gestito dalle Suore Ancelle del Santuario svolse un’opera lodevolissima a favore dei bambini delle famiglie meno abbienti.

Il basamento della Parrocchia. Via Fontebuono, Piazza Caduti della Montagnola ….

Nel 1951 Don Fornasari da qualche anno parroco decise di aprire un Cinematografo che aveva una programmazione invernale ed una estiva (l’arena dove oggi c’è il campo di Calcetto.) Il Cinema Colombo ha funzionato egregiamente fino alla fine degli anni 70.

Sempre in quegli anni viene costruito il campo di calcio “Laurentino” dove giocavano le squadre del quartiere (unione sportiva Laurentina, l’Ausonia  e successivamente la MontEur)

 

 

La Grotta delle Tre Fontane

Il 12 aprile 1947 nel boschetto degli Eucalipti delle Tre Fontane Bruno Cornacchiola, un tranviere “anticattolico” è in gita con i sui figli. Probabilmente ha preso l’autobus 223 che da San Paolo passando per la Laurentina arrivava alla Cecchignola. Quel punto allora era parrocchia di Gesù Buon Pastore ed era ricco di grotte naturali scavate nelle rocce che spesso divengono rifugi per i vagabondi ospitano incontri d’amore furtivi. I figli giocano a palla, la palla si perde, i figli la cercano, il papà va a cercare i figli e la palla. Bruno racconta che trova i figli, per primo il più piccino di nome Gianfranco, rimangono estasiati come in trance davanti ad un “Bella Signora”. Bruno entra nella grotta e vede “la Mamma del Redentore” che poggiava i suoi piedi nudi su una roccia di tufo. Nella mano destra teneva un libro grigio piccolo che stringeva al petto con la mano sinistra.Mentre contemplava questa visione Bruno senti :
«Io sono la Vergine della rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è, e resta immutabile: i nove venerdì del santo Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato».  Tra i primi devoti delle Tre fontane molti abitanti della Montagnola che ancora oggi si recano al santuatio dove officiano i Frati Minori. Le immagini che seguono sono del 1950 e illustrano una processione di fedeli che scende nel boschetto e arriva al santuario, lo stato della grotta e la prima sistemazione degli spazi esterni.