«Non ci lasciare soli nella notte, Madre»

Cari fratelli e sorelle,

il mese di novembre è alle porte: nei prossimi giorni e settimane saremo in tanti – tutti? – a recarci presso le tombe dei nostri cari defunti. Per questo ho pensato di suggerire a me stesso e a tutti voi una preghiera, che è sgorgata dall’animo di don Tonino Bello, un uomo, un sacerdote, un vescovo buono, capace di tradurre in parole le nostre desolazioni e, a un tempo, le nostre speranze. Eccola:

«Santa Maria, vergine della notte. Noi t’imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, e irrompe la prova, e sibila il vento della disperazione, e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni, o il freddo delle delusioni o l’ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre. Nell’ora del nostro Calvario, tu, che hai sperimentato l’eclisse del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà.

Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati. Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Spegni i focolai della nostalgia nel cuore dei naviganti, e offri loro la spalla perché vi poggino il capo. Preserva da ogni male i nostri cari che faticano. E conforta, col baleno struggente degli occhi chi ha perso la fiducia nella vita. Ripeti ancora oggi la canzone del Magnificat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra.

Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure. Anzi, se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi e ci sussurrerai che anche tu, vergine dell’Avvento, stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto e sveglieremo insieme l’aurora. Cosi Sia».

Invoco su tutti voi l’aiuto e il conforto di Gesù Buon Pastore. Ricordate me e i miei confratelli nelle vostre preghiere.

don Vincenzo Marras

Foglio parrocchiale 30 ottobre 2016

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