Grotta delle Tre Fontane – apparizione

Il 12 aprile 1947 nel boschetto degli Eucalipti delle Tre Fontane Bruno Cornacchiola, un tranviere “anticattolico” è in gita con i sui figli. Probabilmente ha preso l’autobus 223 che da San Paolo passando per la Laurentina arrivava alla Cecchignola. Quel punto allora era parrocchia di Gesù Buon Pastore ed era ricco di grotte naturali scavate nelle rocce che spesso divengono rifugi per i vagabondi ospitano incontri d’amore furtivi. I figli giocano a palla, la palla si perde, i figli la cercano, il papà va a cercare i figli e la palla. Bruno racconta che trova i figli, per primo il più piccino di nome Gianfranco, rimangono estasiati come in trance davanti ad un “Bella Signora”. Bruno entra nella grotta e vede “la Mamma del Redentore” che poggiava i suoi piedi nudi su una roccia di tufo. Nella mano destra teneva un libro grigio piccolo che stringeva al petto con la mano sinistra.Mentre contemplava questa visione Bruno senti :
«Io sono la Vergine della rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è, e resta immutabile: i nove venerdì del santo Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato».  Tra i primi devoti delle Tre fontane molti abitanti della Montagnola che ancora oggi si recano al santuatio dove officiano i Frati Minori. Le immagini che seguono sono del 1950 e illustrano una processione di fedeli che scende nel boschetto e arriva al santuario, lo stato della grotta e la prima sistemazione degli spazi esterni.