La Voce del Buon Pastore – Marzo

Cari Parrocchiani,

in questo mese, che ci prepara alla Pasqua di risurrezione, vogliamo pensare al tempo quaresimale come tempo propizio per tornare a Dio, Padre misericordioso e ricco di grazia. Per questo l’invito a “vegliare” significa diventare coscienze vigilanti su quello che capita, questo vegliare sempre e pregare sempre, vuol dire confrontarsi continuamente con la Parola, nel colloquio con Dio: “O Israele, se tu mi ascoltassi!” (Sal 81,9). Ecco perchè Cristo prima della sua morte in croce chiede questa grazia: “Padre, non ti chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal male, perchè essi non sono del mondo, ma sono nel mondo” (Gv 17, 15-16).penitenza

La Quaresima non è una fuga mundi ma è una immersione nel mondo per poter proiettare il mondo stesso sul progetto di Dio: “Essere nel mondo e non essere del mondo”, essere nel sistema e non essere del sistema. Il cristiano deve essere in continuo impatto col mondo, così l’esperienza del Crocifisso: la croce di Cristo è la fedeltà alla terra secondo Dio, in continua resistenza con il male: questa è la vera croce! Il cristiano deve essere nel mondo come in uno stato di continua resistenza-vigilanza, in una contrapposizione continua; questo è convertirsi. Cercare sempre senza mai scoraggiarsi, quello che non hai fatto ieri cercherai di farlo oggi, e quello che non riesci a fare oggi lo farai domani, ma sempre tendere al bene, cercare il bene. Non esistono strutture fissate per sempre, non sono le strutture che devono comandare l’uomo ma è l’uomo che deve comandare le strutture! Perfino non ci sono sicurezze ma ci sono solo certezze; infatti io sono certo di Dio, ma non sono sicuro di raggiungerlo, e noi confondiamo le sicurezze con le certezze. Dobbiamo essere sempre nuovi secondo lo Spirito che abita in noi, come Dio è sempre nuovo, come le nostre celebrazioni sono sempre nuove! Per questo Dio è sempre contemporaneo, ecco la strada verso una fede piena e matura. Confidiamo nell’aiuto del Signore in queste settimane così propizie nel far crescere in noi la fede, la speranza e la carità che ci uniscono sempre più a Cristo. In realtà il cristianesimo è una proposta d’amore che attende la nostra risposta secondo i tempi e i luoghi e la missione che ciascuno deve vivere. Io non posso che vivere oggi, parlare con gli uomini e con il linguaggio di oggi, rispondere ai loro problemi. Dio mi ha chiamato a vivere oggi. Tutta la Bibbia è una rivelazione di Dio sull’uomo, di come deve essere l’uomo. Dio in Cristo diventa modello di come deve essere l’umanità. Quando ascolto la Parola di Dio e la vivo, metto in pratica la mia umanità; dove c’è umanità, lì c’è Dio, c’è Cristo. Il cristiano rivela al mondo ciò che Dio pensa debba essere l’uomo, rivelare alle altre religioni e civiltà ciò che Dio pensa di noi, e ciò che Dio ha fatto per noi: “Per noi uomini e per la nostra salvezza”. E continua a fare attraverso di noi! Solo così cresceremo nella statura di Cristo, solo così raggiungiamo la nostra realtà di credenti. E’ quanto io oggi testimonio per realizzare la mia vocazione, il mio servizio oggi. Quindi, concentriamoci su due cose: essere persone e persone del nostro tempo: cioè impegnati spiritualmente vivendo la Parola di Dio e impegnati storicamente, nell’interpretare la nostra storia alla luce della Parola di Dio… Buon cammino a tutti! Don Dino Mulassano – parroco

Di seguito il bollettino di Marzo con tutti gli avvisi (cliccare per aprire) Bollettino di MARZO 2015

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