Catechesi sulla S. Messa, V parte (V domenica di Quaresima)

Quinta Domenica di Quaresima: continua la riflessione sulla Santa Messa in maniera di viverla più consapevolmente. Le riflessioni sono lette in Chiesa e disponibili  su un apposito pannello

A BREVE SARA’ DISPONIBILE UN OPUSCOLO CHE RACCOGLIERA’ QUESTE RIFLESSIONI 

Le parti della Messa sulle quali oggi rifletteremo sono: l’Altare, i Doni, il Prefazio.

 L’ALTARE: E’ la mensa su cui si celebra l’Eucarestia. Viene baciato dal sacerdote all’inizio ed incensato durante il canto d’ingresso. Ad esso, anche al di fuori della celebrazione Eucaristica, va la riverenza e la devota attenzione del popolo cristiano.

L’Altare è figura del Cristo Ara – Sacerdote – Vittima del proprio sacrificio. Rappresenta Gesù che convoca a mensa tutti i fedeli perché diventino CHIESA. Nella pietra dell’Altare vengono poste le reliquie dei Martiri. Il loro sacrificio è strettamente legato al sacrificio redentore di Cristo, l’Agnello innocente e senza macchia. La presenza delle reliquie evidenzia la stretta comunione tra la Chiesa terrena e la Chiesa gloriosa della Gerusalemme Celeste.

I DONI: Sono il pane, il vino e l’acqua e tutti e tre vengono collocati sull’altare. Il pane e il vino verranno transustanziati nel CORPO e SANGUE di Gesù. Gli altri eventuali doni, in natura o in denaro, servono per le necessità dei poveri e si collocano in un luogo a parte.

Durante l’offerta dei Doni, il Sacerdote aggiunge qualche goccia di acqua al vino che è nel calice dicendo: L’ acqua, unita al vino, sia segno della nostra unione con la Vita Divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana”. E’ un momento importante e coinvolgente della Messa: la nostra umanità, l’acqua, è unita al vino, simbolo della Divinità. Sull’altare ci siamo tutti noi presenti, con l’offerta di Cristo, che si dona al Padre, per noi.

IL PREFAZIO: da “preafari” che vuol dire “avanti” “dire prima”; il prefazio è il primo elemento della preghiera eucaristica. Il Sacerdote invita il popolo ad innalzare il cuore verso il Signore e a nome di tutto il popolo glorifica Dio Padre. Si può dire che qui, la Messa, ci mette “in diretta” con il Cielo, con l’Assemblea degli Angeli e dei Santi che contemplano, davanti al Trono dell’Altissimo, la Santa Liturgia. Solo unendo alle loro le nostre umili voci, noi possiamo cantare Santo, Santo, Santo…”. Nel cantare queste parole, in sintonia con tutta la Gerusalemme Celeste, i sentimenti sono di: entusiasmo, stupore, ammirazione, santo tremore e venerazione.

a cura dell’Azione Cattolica Parrocchiale

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